Con l’avvicinarsi del 14 dicembre 2022, data esatta del centenario della nascita di Luciano Bianciardi, la stampa prosegue con profili e contributi dedicati allo scrittore grossetano. Lo hanno fatto anche due testate di ambito letterario e libresco come L’indice dei libri del mese e Cultura commestibile.

Su L’indice dei libri del mese, è Domenico Calcaterra a firmare il pezzo dal titolo “Nel centenario della nascita di Luciano Bianciardi. Scavando come un tarlo scava una zampa di tavolino”.

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Su Cultura commestibile, invece, compare l’articolo “L’anarchia disarmata del ribelle Luciano” di Roberto Barzanti:

Per Luciano Bianciardi, nato a Grosseto il 14 dicembre 1922 , hanno già preso inizio una serie di appuntamenti che si prefiggono di riportare alla ribalta uno scrittore originale e quasi dimenticato. Eppure come pochi altri raccontò, spesso in chiave diaristico-grottesca e con nero umore, gli anni del miracolo economico. Nel 1954, dopo la tragedia che travolse le vite di 43 minatori, a Ribolla, frazione di Roccastrada, piantò in asso la sua affaccendata Kansas City,
abbandonò la moglie Adria Belardi e il primo figlio Ettore, di cinque anni – Luciana sarebbe nata nel ’55 –, e partì per Milano. A suo dire per far saltare in aria il palazzaccio della Montecatini e vendicare quei poveri morti. Ma era da tempo che la dilettevole vita di provincia era per Luciano fonte di disagio. Nel leggere sue pagine lo scambio tra diretta o indiretta rappresentazione dell’io narrante si mischia con invenzioni grottesche, toni esacerbati, disperate imprecazioni, fantasiose disavventure, dando luogo ad un’ architettura zeppa di allusioni, ironie. Bisogna stare attenti ad una scrittura che miscela verità e finzione, tragicamente ilare e spudoratamente feroce.

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