Su Avvenire, Roberto Carnero dedica un bellissimo elzeviro a Luciano Bianciardi in occasione del centenario della sua nascita. Ecco un estratto dell’articolo uscito il 14 dicembre 2022.

Racconto in gran parte autobiografico, La vita agra racconta l’isolamento di un intellettuale che proviene dalla provincia. Il protagonista, avendo scelto di rifiutare l’integrazione nell’industria culturale, lavora in proprio, perseguitato dalla quotidiana angoscia di non riuscire a tradurre le 20 cartelle che gli assicurano la sopravvivenza. Uniche consolazioni sono l’affetto di Anna (la donna con la quale instaura una relazione extraconiugale) e la coscienza della propria indisponibilità a essere ridotto a ingranaggio di un meccanismo spersonalizzante. Bianciardi aveva conosciuto in prima persona l’ansia lavorativa del “freelance”, cioè del “lavoratore a cottimo” nella sia pur nobile industria culturale, come testimonia la vastità della sua produzione giornalistica, ora raccolta, per la prima volta integralmente, in un cofanetto pubblicato da ExCogita col titolo Tutto sommato. Scritti giornalistici 1952-1971 (prefazione di Michele Serra, vol. I pagine 1020, vol. II pagine 1086, vol. III pagine 866, Indici pagine 192, euro 150). Sono 964 articoli distribuiti su 63 testate, le più varie: dall’”Unità” all’”Avanti”, da “ABC” al “Guerin Sportivo”, fino alle nascenti riviste “per soli uomini” come “Playmen”. A testimoniare l’ampiezza degli orizzonti culturali di Bianciardi, ma anche la necessità di non dire di no a nessuno. Riuscendo tuttavia a mantenere sempre, in ogni suo pezzo, una qualità letteraria da vero scrittore.